"AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA "

spettacolo teatrale presentato dalla Scuola Primaria di Fabrizia

a conclusione dell'anno scolastico giugno 2012

La notissima commedia italiana “Aggiungi un posto a tavola”, oggetto di diverse riedizioni televisive, questa volta ha incontrato il fervido interesse di “piccoli attori” di un Istituto Comprensivo di un modesto paese di montagna, guidati nell'amatoriale regia, da eccezionali maestre della Scuola Primaria di Fabrizia. Interpreti sono stati gli alunni della classe 5^, con la direzione artistica della Maestra Mirella Aloisi – per la quale questo è l'ultimo anno di insegnamento – con la collaborazione della maestra Maria Chiara Fazio, con un risultato evidente in termini di gradevolezza, simpatia e qualità. Un lavoro assolutamente degno di essere menzionato e commentato. Nondimeno, se pure fosse risultato meno notevole, avrebbe meritato il plauso per l'aderenza della sceneggiatura all'originale spettacolo, e per la simpatica genuinità delle coreografie, al pari della giovanissima età degli attori. E' certo una perdita, quella della fuoruscita dall'ambito scolastico dell'ottima insegnante Aloisi, che non si è mai risparmiata di spendersi nelle iniziative scolastiche. Sicuramente rimarrà nel novero delle “indimenticabili” della Scuola Primaria di Fabrizia: è doveroso rammentare che la perdita di un pezzo rilevante, in un contesto che funziona, impoverisce sempre. Avremo modo prossimamente di parlare di questo. Tornando allo spettacolo teatrale, oltre che apprezzarne gli sforzi e l'ottimo risultato, è bello mettere in evidenza il fatto che le insegnanti, con questo lavoro, sono riuscite a trarre dai ragazzi delle potenzialità espressive, comunicative, per lo più sconosciute ai diretti protagonisti. Persino quelli caratterialmente introversi, non propriamente dotati di capacità comunicative adeguate al compito, sono riusciti ad apparire addirittura istrionici.

Il titolo della favola, “Aggiungi un posto a tavola” dovrebbe essere un assioma sempre valido - tanto più in questo momento in cui il nostro caro mondo a risorse limitate, si sta incamminando in un inesorabile impoverimento - e la sua traduzione in fatti, un dovere ed un piacere di tutti. Anche il messaggio salvifico della commedia possiede uno spessore attuale per credenti e miscredenti. La missione della Chiesa, non solo nella favola di Don Crispino, è certo salvare le anime, ma è anche riuscire ad incidere sulle coscienze, a condizione, tuttavia, che – come dice Sharo Gambino in “Vi racconto la mafia” – torni ad essere credibile, assieme alla politica che urge di una coraggiosa opera moralizzatrice, prima di tutto nel proprio ambito. Il posto a tavola è un diritto primario di ogni uomo e l'arca di Don Crispino la casa comune di tutti gli esseri viventi.

 

Grazie dell'attenzione ed a presto

Maria Cirillo

9 giugno 2012

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